Quando si deve progettare o rinnovare una cucina, ad un certo punto si arriverà a porsi la fatidica domanda: piano cottura a induzione o tradizionale? Entrambe le scelte sono valide e dipendono dalla proprie esigenze, vediamo quali sono i motivi per cui valutare la scelta del piano cottura a induzione.
Ma quanto mi costi?!
Questa forse è una delle preoccupazioni maggiori, non solo per il timore di una bolletta più cara ma anche per i costi di adeguamento del proprio contatore domestico, che dovrebbe essere portato ad almeno 6 se non 7 kw di potenza. Se è vero che, da un lato, per far funzionare un piano a induzione è necessaria maggior potenza e quindi la bolletta è potenzialmente più cara, va detto che rispetto ad un piano cottura tradizionale, è anche più efficiente: bisogna tener conto infatti che il piano a induzione disperde meno calore e accorcia di molto i tempi di cottura, a volte fino ad arrivare ad un risparmio di tempo del 90%.
A proposito di risparmio: dal punto di vista energetico, oltre ad una maggior efficienza va evidenziato che l’energia elettrica necessaria per il funzionamento del piano può essere ricavata anche grazie a tecnologie rinnovabili, riducendo quindi l’impatto ambientale rispetto ai tradizionali piani a gas.
Parliamo anche di sicurezza: il piano cottura a induzione scalda solo il fondo della pentola e non c’è presenza di fiamma viva, di conseguenza diventa molto più difficile scottarsi; alcuni piani inoltre hanno dei comandi specifici che abbassano al minimo tutte le zone cottura, in modo da poterle anche lasciare incustodite per un po’ senza incorrere in rischi.
Abbiamo anche già visto come sia facile e veloce pulire il piano cottura a induzione: il più delle volte bastano un semplice panno in microfibra e un po’ d’acqua, senza necessità di scrostare griglie e manopole.
Alcuni poi hanno anche delle linee moderne e particolari, tanto da renderli dei veri e propri elementi di design in grado di valorizzare qualsiasi cucina.